All'Italia l'educazione sessuale non piace

L'educazione sessuale nella nostra società è fondamentale ma i dati ci dicono che stiamo facendo un pessimo lavoro, non solo da parte delle istituzioni ma anche da parte di quei genitori che tanto rivendicano la necessità di educare loro stessi i figli e le figlie.

Scritto da Alessia Loi

3 min.

Durante la crescita si incontra un potente mezzo che forma le giovani menti, e non solo, che modella la visione delle femmine e insegna il modo "giusto" di trattarle: la pornografia di massa è un deformato manuale di addestramento facilmente accessibile a tutti e tutte. Un'iconografia di subordinazione dove le donne sono spesso violentate, degradate, ridotte a oggetti con cui gli uomini giocano per la propria soddisfazione.

Per molti giovani questa lente distorta è stata la prima fonte di informazione sui rapporti sessuali; per alcuni rimane la sola. Quando gli adulti mancano in questa formazione i ragazzi e le ragazze ricorrono a Youporn o Ask, certamente inadatti all'educazione delle pulsioni. L'immaginario è impregnato da questi canoni che inconsciamente ci condizionano.

La nostra cultura tende a individuare la norma eterosessuale come unica possibilità; viene trascurata la necessità di scindere il sistema riproduttivo e il sistema sessuale, intendendo quest'ultimo come l'insieme di desiderio, eccitazione, piacere. La sessualità, per fortuna, è essenzialmente libera e creativa e rifugge da costrizioni, anche se non sempre è così. Molto prima di capire il perché, un bambino è addestrato a mettere il pene al centro della propria autostima. Molto prima di avere il desiderio di maternità, viene insegnato alle bambine che solo e solamente a loro si addicono le bambole. Sono passati moltissimi anni ma certi argomenti per i genitori e gli insegnanti sono scomodi, imbarazzanti, difficili. Suggeriscono implicitamente che siano cose sporche e malsane.

L'educazione sessuale nelle scuole italiane era e resta un tabù. La Chiesa fa muro, la politica si adegua. Nel discorso di inizio anno del 2011 Benedetto XVI affermò che «l'educazione sessuale è contro la fede», bocciando gli Stati che di sesso e contraccezione ne parlano a scuola.

L'educazione sessuale, in realtà, è obbligatoria in tutti gli Stati dell'Unione - si legge in Policies for Sexuality Education in the European Union (2013), tranne che in Italia, Bulgaria, Cipro, Lituania, Polonia, Romania. I risultati non sono tardati ad arrivare. Il 50% degli adolescenti italiani, se e quando fa sesso, non usa il profilattico né altre protezioni; infatti in Italia si verificano ancora ogni anno 9000 maternità non volute di ragazze di età inferiore ai diciannove anni. È evidente che c'è un problema di conoscenza. L'argomento fino ad adesso è stato affrontato come asettica informazione di taglio biologico e/o l'elencazione di precetti morali tesi a fornire un'immagine della sessualità rassicurante, monogamica, orientata alla procreazione, che non crei imbarazzi. Secondo le ultime stime della Società italiana di ostetricia e ginecologia solo 0.3% delle ragazze sotto i 19 anni possiede una buona educazione sessuale. Una ricerca del 2013 dell'Osservatorio nazionale sulla salute dell'infanzia e dell'adolescenza rivela che il 19% degli e delle italiane però ha rapporti sessuali prima dei 14 anni.

A quei genitori che ripetono il mantra "è compito nostro educare i nostri figli!" "La scuola non deve intromettersi!", consiglierei di leggere i dati: numeri alla mano, state dimostrando di fare un pessimo lavoro. Implicitamente, anche il vostro silenzio è educazione sessuale.

Fonti:

"Il porno di massa. Percorsi dell'hard contemporaneo." Raffaello Cortina, 2004

"La libertà difficile delle donne. Ragionando di corpi e poteri." Graziella Priulla, 2016

Approfondimenti:

https://thevision.com/attualita/italia-educazione-sessuale/?cn-reloaded=1 

https://www.stateofmind.it/2018/10/educazione-sessuale-adolescenti/