Arturo Toscanini tra musica e lotta al nazifascismo

14.05.2020

Arturo Toscanini rappresenta una delle figure più rilevanti nel panorama musicale degli ultimi anni dell'800, e della prima metà del '900. Ma la personalità di questo straordinario artista si distingue anche nella lotta di un regime oppressivo e coercitivo.

Scritto da Silvia Giunta

3 min.


L'Italia è la patria di uno dei più grandi direttori d'orchestra che la storia abbia conosciuto, Arturo Toscanini. Celebre per la brillantezza del suono, per la perfezione esecutiva, ma anche per l'eccellente memoria che gli permette di dirigere senza partitura, egli segna la storia dell'opera moderna.

Nasce a Parma nel 1867, e già da bambino risultano evidenti la sua sorprendente capacità di memorizzazione, e il suo spiccato talento musicale. Si iscrive ancora alla Regia Scuola di Musica di Parma (oggi conservatorio della città), a soli nove anni.

Nonostante l'amore sconfinato per il pianoforte, riesce ad ottenere sussidio per approfondire lo studio del violoncello, ed intraprende un percorso accademico che culminerà con il conseguimento di un diploma con lode distinta e premio in denaro.

Si unisce quindi alla sua prima compagnia come violoncellista, e si imbarca, al seguito dei suoi colleghi per una tournèe in Sudamerica. In Brasile, però, il direttore d'orchestra, Leopoldo Miguez, abbandona gli orchestrali a causa di alcuni dissidi dopo un solo spettacolo. Egli viene quindi sostituito dal piacentino Carlo Superti, che ottiene però uno scarso successo di pubblico. La compagnia, quindi, per amore del progetto, esorta Toscanini a prendere il posto del Superti, ed è così, che a soli 19 anni, il musicista comincia la sua carriera da direttore d'orchestra.

Egli ottiene i più disparati successi professionali, tra cui l'incarico di dirigere il Teatro della Scala a Milano, ma non passa molto tempo affinchè la musica diventi per Toscanini un mezzo per comunicare le sue posizioni politiche. Durante la "Grande Guerra" egli infatti si schiera per l'interventismo, e si esibisce solo in concerti di propaganda e beneficienza.

Continua per alcuni anni la sua carriera regolarmente, finchè non si trova a divergere dall'ideologia fascista che si stava diffondendo in Italia. Toscanini infatti era di orientamento spiccatamente socialista e comincia ad opporsi strenuamente a Mussolini non appena si rende conto del carattere retrivo e oppressivo del governo del duce.

Toscanini verrà fin da subito considerato un sovversivo da parte del regime, anche a causa del suo atteggiamento di aperto dissenso nei confronti di quest'ultimo. Egli sarà una delle poche voci fuori dal coro ad ergersi contro gli abusi dei fascisti, arrivando addirittura a rifiutarsi di dirigere la prima di Turandot, se Mussolini fosse stato presente in sala.

Il suo atteggiamento gli varrà diverse minacce da parte delle camicie nere. Si verificheranno inoltre episodi particolarmente preoccupanti che indurranno Toscanini a trasferirsi in pianta stabile negli Stati Uniti, fino alla caduta del regime.

È questo il caso degli eventi che si sono verificati la sera del 14 maggio del 1931. Toscanini avrebbe infatti dovuto dirigere uno spettacolo al Teatro Comunale di Bologna, ma si rifiuta di eseguire come introduzione gli inni "Giovinezza e "Marcia Reale", nonostante la presenza di diversi gerarchi del regime. L'accoglienza che l'artista riceverà al suo arrivo a teatro a seguito del suo diniego non sarà quindi delle migliori. Egli sarà infatti sorpreso e picchiato quasi a sangue da una brigata di fascisti, e tratto in salvo solo grazie all'intervento dell'autista della sua vettura privata.

L'episodio non riuscirà ad affievolire la spinta ideologica del direttore, che resterà sempre un fervente oppositore del fascismo e del nazismo, ma lo indurrà piuttosto a cercare rifugio negli Stati Uniti, dove si trasferirà in pianta stabile dal 1931 fino al 1946.

Qui trascorrerà quindici anni di serenità, tra la fama e le acclamazioni del pubblico, ma non dimenticherà mai la sua Italia, dove potrà tornare solo a seguito della conclusione della Seconda Guerra Mondiale.

Toscanini morirà nel 1957 in terra straniera, ormai ultraottantenne, circondato dai suoi famigliari. La sua salma verrà spedita a Milano, dove verrà trasportata al Cimitero Monumentale, luogo in cui oggi riposa questo straordinario direttore, a testimonianza della grandezza della sua anima e della sua arte.

approfondimenti https://it.m.wikipedia.org/wiki/NBC_Symphony_Orchestra


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