Attentato ad Aldo Moro

16.03.2020

È il 16 marzo 1978, l'Italia viene da quasi 10 anni di violenze cittadine, che vedono forze terroristiche di estrema destra, come il Fronte Nazionale, autore del "golpe borghese" tra le altre cose, e di estrema sinistra, quali le Brigate Rosse, esecutori del rapimento e della conseguente uccisione di Aldo Moro.

Va detto che in questo periodo la politica italiana era stata scossa da forti cambiamenti di natura progressista scaturiti dai moti del 68', che, se da un lato porteranno miglioramenti di ordine sociale, d'altro canto daranno il via a una asprissima lotta politica tra le fazioni di sinistra e destra. Purtroppo questo conflitto non rimarrà tra i banchi del parlamento o sui talk shows televisivi, ma si tramuterà in azioni di guerriglia terroristica intraprese da gruppi autonomi armati, i quali non vedranno nei loro partiti di appartenenza la forza necessaria per far prevalere le proprie opinioni. In più quelli saranno gli anni più caldi della guerra fredda, i comunisti italiani sono restii dal supportare gli Stati Uniti e rimarranno molto delusi dalla scelta del Partito Socialista e del Partito Comunista di far parte della maggioranza del governo Andreotti, a rappresentanza ministeriale monocolore Democrazia Cristiana. Proprio quel giorno si dovrebbe votare in parlamento la fiducia al nuovo governo, quando in via Fani, Aldo Moro, capo della Democrazia Cristiana, sarà rapito, e la sua scorta uccisa alle 9 del mattino. Subito il Parlamento si mobiliterà, verrà costituita una commissione per lavorare al caso e arriveranno anche commenti poco felici, in particolare da Giorgio Almirante, capo del Msi, che chiederà la reintroduzione della pena di morte per i colpevoli dell'agguato. Per fortuna interverrà Sandro Pertini chiedendo al Parlamento di riassumere le proprie funzioni in normalità e votare la fiducia al governo per non dare segni di debolezza al Paese.

L'obiettivo delle BR sarà quello di ottenere la scarcerazione di diversi progionieri in cambio della liberazione di Aldo Moro, ma il parlamento italiano si dividerà in due rami: quello favorevole alla trattativa con i brigadisti, guidato dai socialisti di Craxi, e quello contrario ad ogni trattativa, tra cui i comunisti di Berlinguer e la corrente andreottiana della DC. Sembra quindi che Moro sia stato abbandonato, e probabilmente anche le BR capiranno ciò, pertanto tenere lo statista ancora prigioniero rappresenta ormai unicamente un rischio. Dopo 55 giorni di prigionia, il 9 maggio 78', il corpo esanime di Aldo Moro viene fatto ritrovare su una vettura in via Caetani, Roma.

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