Come i tardigradi hanno colonizzato la Luna
Famoso per la sua capacità di resistere praticamente a tutto, da tempo viene studiato dagli scienziati proprio per le sue proprietà che lo rendono praticamente indistruttibile.
Gabriele Lo monaco
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Il tardigrado, o orso d'acqua è un piccolo animaletto grande appena un millimetro appartenente al phylum dei tardigrada, che comprende poco più di un migliaio di specie animali. Famoso per la sua capacità di resistere a praticamente tutto, da tempo viene studiato dagli scienziati proprio per le sue proprietà che lo rendono praticamente indistruttibile, ma l'appellativo di Rambo della natura pare non soddisfacesse questi piccoli animaletti che il 22 aprile 2019 si sono fregiati del titolo di prima specie animale in grado di arrivare sulla Luna; ma come sono giunti fin lassù?
Ovviamente in natura un animale poco più grande di un millimetro non sarebbe in grado di arrivare fino al suolo lunare, ed ecco che entriamo in scena noi. A quanto pare infatti i tardigradi sono stati caricati su una sonda Israeliana chiamata Beresheet dalla fondazione statunitense Arch Mission, che aveva come obiettivo quello di spedire sul satellite tutta una serie di informazioni sugli esseri umani e creare una specie di back-up sulle nostre conoscenze, con tanto di dna umano.
E così, ecco che insieme ad un dvd contenente 30 milioni di pagine di informazioni, migliaia di tardigradi hanno raggiunto la nostra Luna e da allora fluttuano sul nostro satellite in attesa di condizioni meteorologiche più favorevoli. Infatti tocca precisare che i tardigradi al momento non stanno di certo proliferando sul territorio lunare ma sono in una specie di fase dormiente, disidratati e con ogni attività biologica ferma, aspettando che le condizioni migliorino, cosa ovviamente impossibile.
Ovviamente la cosa non è piaciuta a chi vorrebbe evitare che il territorio lunare venga contaminato con microscopici animaletti dormienti ma la fondazione ha subito ribattuto, forse in maniera un po' provocatoria, che, se vorranno finanziare il progetto, si potrebbe organizzare una missione di recupero e far tornare i nostri simpatici amichetti a casa loro, la Terra.
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