Cos'è un Virus?

08.03.2020

Cos'è e come agisce un virus? A cosa serve la quarantena? Perché questo nuovo coronavirus è così particolare? Come mai alcune persone guariscono ed altre no?

Un virus, dal latino per veleno, è un organismo microscopico che non ha una struttura cellulare, ma uno o due filamenti di DNA o RNA (core) circondati da un guscio di proteine, detto capside, formato spesso da delle code dette capsomeri, che fungono da piede per l'involucro e permettono al virus di attaccarsi a una cellula e penentrarla. Infatti i virus non sono in grado di riprodursi da soli (non dispongono di una struttura cellulare!), ma per fare ciò hanno bisogno di appoggiarsi a una cellula di un altro organismo: i virus sono dei parassiti obbligati. Il lavoro del virus inizia nel momento in cui un organismo cellulare vi entra in contatto, per esempio tramite inalazione. A questo punto i capsomeri si appoggiano sulla membrana cellulare, penetrano nel citoplasma e prendono il controllo della cellula, iniziando il processo di sintesi di nuove particelle virali proprio utilizzando il metabolismo cellulare. Quando la cellula è ormai piena di virus, questa semplicemente scoppia e permette alle particelle di propagarsi alla volta di altre cellule, per ripetere il processo. È chiaro che il nostro organismo non può lasciar correre, altrimenti moriremmo tutti per una banale influenza, quindi vi sono due principali azioni da parte del nostro sistema immunitario: la prima, che avviene precedentemente al tentativo di riproduzione del virus, fa agire dei linfociti non specifici per l'infezione in corso, in quanto l'organismo deve ancora identificare il soggetto estraneo. In molti casi questa prima difesa riesce a debellare sul nascere l'insorgere di comuni e banali infezioni, ma quando si parla di patogeni più aggressivi, o complessi, non ci riesce. A questo punto, dopo che l'organismo ha capito quale potrebbe essere la strategia migliore per neutralizzare il virus, o tramite memoria (l'organismo ha già debellato il virus in passato - vaccinazione o anamnesi -), agiscono dei linfociti mirati allo specifico virus. A questo punto l'operazione di eliminazione, ad opera degli anticorpi, è più potente del processo di riproduzione del virus e quindi pian piano l'organismo debella l'infezione.

Questo ragionamento ottimista, quanto realista, vale nei casi in cui il sistema immunitario goda di buona salute, infatti, quando sono presenti altre complicazioni sanitarie, quali alcuni virus stessi -nel caso dell'HIV-, la leucemia, il diabete, o persino l'utilizzo prolungato di antibiotici, l'organismo soffre di immunodeficienza, cioè presenta una mancanza o un malfunzionamento delle componenti immunitarie necessarie

I virus sono classificati, tra le altre cose, per la struttura della capside, da qui il nome "CORONA", in quanto i capsomeri del patogeno, visti da un microscopio, assomigliano a una corona che cinge la capside. Il nuovo CoVid-19 -CoronaVirus2019- in particolare ha forti somiglianze, per gli effetti pratici di aggressione all'organismo, con il SARS e il MERS, i cui acromimi stanno per Sindrome Respiratoria, Acuta nel primo caso, Mediorientale -per l'area dove si diffuse- nel secondo.

Dal momento che, tramite la narrazione romanzata di quel che avviene, è chiara l'alta infettività di gran parte dei virus si può facilmente capire quale sia l'utilità della quarantena. Parlando proprio di CoVid19 possiamo fornire una stima della velocità del contagio, o meglio del rapporto tra infetto e infettati, cioè il numero di persone che un infetto in media contagia. Infatti l'OMS ritiene che questo rapporto (R0) sia circa 2, molto superiore alle normali influenze. Capiamo che se questo numero è superiore a 1 indica un aumento del numero totale di contagiati, in quanto da un caso se ne sviluppa più di uno, e si definisce quindi "l'epidemia". Pertanto, come agire nel caso in cui manchi un vaccino e quindi la presenza sicura di un anticorpo funzionante in OGNI soggetto vaccinato, immunodeficiente o meno?

Semplicemente riducendo il rapporto R0 a un numero inferiore ad 1, di modo che matematicamente il numero degli infetti scenda (infatti moltiplicando per qualsiasi numero minore di 1, il prodotto decresce) decretando la sconfitta del virus, prossimo ad essere debellato. È per questo scopo, volto alla salute della collettività, che in questi giorni il governo ha varato misure impopolari -chiusura delle scuole e degli stadi per dirne due- finalizzate alla riduzione dei contatti umani e quindi delle stesse probabilità di contagio. L'obiettivo non è quindi quello di prevenire l'ammalarsi del singolo individuo, ma di evitare che il contagio giunga a soggetti non in grado di guarire autonomamente.

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