Covid-19: uno sguardo ai dati
È vero che questo virus colpisce indistintamente giovani e anziani, ognuno può avere la propria risposta immunitaria, ma sicuramente la probabilità di sviluppare gravi complicanze è legata anche all'età e alla presenza di patologie pregresse, analizziamo i dati ufficiali dell'ISS.
Scritto da Federico Catania
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Analizziamo i dati presenti nel bollettino bisettimanale dell'Istituto Superiore della Sanità, che ci propone una fotografia della situazione attuale in Italia.
L'età media dei contagiati in Italia è 62 anni e soltanto meno dell'1% ha meno di 18 anni.
Il 9 % dei casi segnalati è costituito da operatori del servizio sanitario e in questa fetta di contagiati l'età media è notevolmente inferiore, si parla di circa 49 anni. È evidente l'elevato potenziale di trasmissione in ambito assistenziale di questo patogeno.
Complessivamente con i dati attuali si osserva una maggiore incidenza fra gli uomini, che sono il 58% dei positivi totali, la situazione è la stessa per quasi tutte le fasce demografiche, e si evidenzia anche una letalità maggiore fra gli uomini.
I deceduti hanno un'età media di 78 anni, quindi ben maggiore rispetto all'età media dei casi positivi.
Ci sono anche decessi fra giovani under 40, al momento ne sono stati registrati 17 e di questi 8 presentavano gravi patologie preesistenti, alcuni addirittura avevano dalle due alle tre patologie preesistenti.
La rapidità dell'aggravarsi delle condizioni è dimostrata dal ricovero dopo 4 giorni dall'insorgenza dei primi evidenti sintomi e addirittura il decesso dopo solo 9 giorni.
L'86 % dei pazienti viene trattato con antibiotici per scongiurare la presenza di sovra infezioni e soltanto il 54% dei ricoverati subisce trattamenti antivirali. Il 35% è in cura con farmaci steroidei e l'8% sta portando avanti tutte e tre le tipologie di cura.
Fonti:
Bollettino Istituto Superiore della Sanità: