Ei fu. Ultimi giorni di Napoleone

05.05.2020

Quando il mito si scontra con la realtà nascono figure come quella di Napoleone, in grado di essere temuto da tutto il mondo anche una volta esautorato dei propri poteri, tanto da dover essere confinato in mezzo all'oceano.

Scritto da Alessandro Averna 

3 min.


Dopo il fallimento della campagna di Russia Napoleone viene mandato in esilio sull'Isola d'Elba, a poche miglia dalla penisola italiana. Qui riceverà costanti informazioni sulla situazione in Francia, finché non gli giungerà voce che il re di Francia non gode dell'appoggio popolare.

Quando il suo capo carceriere, Neil Campbell, è lontano dall'Elba per questioni lavorative, attraccano all'isola 7 piccole navi, con 1000 marinai. Il 26 Febbraio 1815 Napoleone salpa per la Francia, eludendo la flotta inglese. Questa data è importante, perché segnerà i 100 giorni precedenti alla fine definitiva dell'imperatore.

Giunto in Francia il re gli invia due reggimenti contro, ma questi, una volta individuato il loro ex comandante, disertano per giurargli nuovamente fedeltà: è l'inizio della marcia verso Parigi. Il comandante invierà una lettera al re chiedendo di non inviargli più truppe contro, perché non potrebbe mantenerle dato che si unirebbero a lui.

Ora Napoleone deve evitare che le altre potenze europee ripetano quando già accaduto l'anno prima, quindi decide di attaccare gli inglesi e i prussiani di istanza in Belgio. Vince una prima battaglia, ma non sortisce grandi risultati perché i nemici riescono a mettersi in salvo, anche se, nonostante ciò, il piano francese era riuscito: separare inglese e prussiani.

Ora i pochi soldati francesi possono riuscire a sconfiggere gli inglesi vicino Waterloo, ma i prussiani ritornano in forze e da accerchiatori i francesi divengono accerchiati. Napoleone è costretto ad abdicare di nuovo.

Tenta la fuga negli Stati Uniti, ma non gli viene concesso asilo, così deve imbarcarsi da clandestino, e, secondo alcuni, per la buonariuscita del piano deve travestirsi da donna. Napoleone rifiuta questa strategia e si consegna al nemico. Viene condotto a Portsmouth, realizzando, ironicamente, il suo sogno di sbarcare in Bretagna, sfortunamente senz'armi.

Il Regno Unito decide di mandarlo in un luogo da cui sono sicuri non potrà mai scappare, né tantomeno ricevere informazioni: l'Isola di Sant'Elena. Qui avrà la liberta di muoversi per tutta l'isola. Si stanzierà nella residenza di Longwood House, dove morirà proprio il 5 Maggio 1821 per un tumore allo stomaco mal diagnosticato, a 51 anni.


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