Fondazione dell'Università di Pavia
Ogni Università ha la sua storia. Molte sono relativamente recenti, poche hanno più di 600 anni di vita e pochissime vantano il decreto grandi privilegi papali.
Scritto da Alessandro Averna
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Tra queste l'università di Pavia, la più antica della Lombardia, fondata da Gian Galeazzo Visconti il 13 Aprile 1361, il quale, dopo aver conquistato la città, chiese subito all'imperatore del Sacro Romano Impero il permesso per istituire uno "studium" in quella che era stata la capitale del Regno d'Italia longobardo, a rappresentare la presenza, e quindi la legittimazione, imperiale su tutta la penisola.
Carlo IV, imperatore, concesse al Visconti la possibilità di fondare l'Ateneo tramite un decreto imperiale, che per la prima metà altro non è se non un'adulazione dello stesso Carlo IV. Poi vi sorse una sorta di premessa che spiega sia le ragioni per cui è bene costruire un'università a Pavia, sia i benefici che porterà agli stessi pavesi, quindi elencate le materie studiabili (diritto canonico e civile, filosofia, medicina e arti liberali).
Poi vi è la richiesta formale di far ottenere in seguito all'Università gli stessi privilegi degli atenei di Parigi, Bologna e Oxford, richiesta che sarà accolta da Papa Bonifacio IX qualche anno dopo, quindi, sempre in tema clericale, il decreto continua assegnando al vescovo di Pavia l'incarico di eseguire le cerimonie di laurea, la licentia legendi. Questo quanto dichiarato da Carlo IV in quel di Norimberga.
L'Ateneo proseguirà come scuola di alto livello fino al 1500, quando per la guerra di successione lombarda i lanzichenecchi metteranno a ferro e fuoco Pavia, facendo scemare l'importanza dell'università almeno fino al 1700 quando i finanziamenti di Maria Teresa d'Austria daranno modo alla città di rialzarsi e permettere a certuni quali Alessandro Volta e un molto nominato in questi giorni Lazzaro Spallanzani.