I 7 segreti di Bologna

20.04.2020

Il fascino di Bologna ha sempre ammaliato e attirato visitatori nel capoluogo romagnolo, patria della cultura universitaria, della casa editrice zanichelli, dell'arte settecentesca, e nel corso del tempo l'incanto che essa esercita sembra soltanto aumentare. D'altronde, cosa potrebbe intrigare un turista più di una città che non solo è estremamente ricca di bellezza, ma che è anche piena di misteri?

Scritto da Silvia Giunta

1,5 min.


La tradizione, infatti, vuole che Bologna celi sette segreti, sette misteri che si dispiegano tra le sue strade, i suoi palazzi, i suoi vicoli.

Il primo di questi è lo scorcio sulla "Piccola Venezia". Il capoluogo emiliano, infatti, così come quello veneto, è attraversato da canali per il trasporto dell'acqua, che talvolta creano immagini incredibilmente pittoresche, come quello che si può ammirare da Via Piella, la cui atmosfera riporta lo spettatore alle romantiche vie veneziani.

Un'altra curiosa manifestazione della peculiarità di questa città è quella che si manifesta sotto al Voltone del Potestà di Piazza Maggiore, dove si può comunicare perfettamente, se posti a due angoli opposti della struttura rivolti verso le colonne, mettendo in atto un divertente "telefono senza fili". Senza allontanarsi troppo da questo edifico, è possibile notare un altro particolare interessante. Lo scultore infatti, che ha progettato la statua del Nettuno, ha posizionato le dita del dio in modo che, da una certa prospettiva, l'indice della divinità potesse essere scambiato per la sua erezione. Il punto dal quale si può assistere a questa visione, è, tra l'atro, segnalato da una pietra più scura all'interno della sala Borsa, vicinissimo, appunto, a Piazza Maggiore.

Un'ulteriore misteriosa coincidenza è che sotto al portico della Corte Isolani sono conficcate delle frecce, che, però, sono talmente difficili da individuare, che persino chi ne conosce la posizione e le ha già osservate svariate volte, si ritrova in difficoltà nell'atto del rinvenirle.

Il quinto segreto, decisamente meno noto rispetto ai precedenti, è l'iscrizione "Panis vita, canabis protectio, vinum laetitia" che significa, letteralmente "Il pane è vita, la cannabis è protezione, il vino è gioia". L'ambiguità di questa espressione si evince facilmente, non è chiaro infatti il nesso con la cannabis. Le uniche teorie che sono state avanzate fanno riferimento ad un commercio di canapa particolarmente redditizio per la città. Un'altra dicitura misteriosa è quella riportata su una delle cattedre di Palazzo Poggi: "Panum resis". Il significato è incerto, ma si pensa che sia un'esaltazione della cultura come alimento di tutti gli altri aspetti della vita.

Il settimo e ultimo mistero è quello del vaso rotto che sarebbe stato posto in cima alla torre degli asinelli, simbolo delle capacità di dialogo e diplomazia dei bolognesi.

Ognuno di questi segreti è custodito con orgoglio dai cittadini che ne sono a conoscenza e concorre alla formazione dell'identità di Bologna, città ricca, tra l'altro, anche di arcani rimasti tuttora non svelati.

Approfondimenti:

https://erasmusu.com/it/erasmus-bologna/cosa-vedere/i-sette-segreti-di-bologna-15241

https://it.wikipedia.org/wiki/Bologna 

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