I primi passi del femminismo
La lotta femminista, come la intendiamo noi oggi, è molto recente, ma nella storia ci sono state tante impavide "eroine" che hanno contribuito in forme differenti. C'è ancora molta strada da fare ma il cambiamento è iniziato.
Scritto da Alessia Loi
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La storia femminista moderna viene divisa dagli storici in tre periodi (o "ondate") temporali ben precisi.
La prima ondata, tra la fine dell'Ottocento e gli anni '50 del Novecento, si concentra principalmente sul rovesciamento delle disuguaglianze legali. In particolar modo sul diritto di voto, sul diritto di lavoro in condizioni sostenibili e sul diritto di istruzione per ragazze e bambine.
La seconda ondata, tra il 1960 e il 1980, porta l'attenzione in special modo sulle disuguaglianze culturali, sulle disparità legali e sui ruoli di genere all'interno della società.
La terza, tra il 1990 e il 2000, porta avanti le rivendicazioni della seconda ondata per rispondere a parte dei fallimenti di quest'ultima.
Sia chiaro comunque che le rivendicazioni non iniziano in questi anni ma anche precedentemente ci sono stati degli enormi contributi al tema.
Già nel Trecento la scrittrice francese Christine de Pizan denuncia la misoginia e scrive sulle relazioni tra i sessi. Nel Settecento possiamo citare Mary Wollstonecraft con il testo Rivendicazione dei diritti della donna (1792).
La parola "femminismo" nasce ufficialmente nel 1870 e venne usata dalla comunità medica per descrivere quei maschi che presentassero "effemminatezza". Qualche anno dopo Alexandre Dumas la utilizzò per la prima volta nel suo libro intitolato L'Homme-femme: «Le femministe, passami questo neologismo, dichiarano che tutto il male viene dal non riconoscere che la donna è al pari dell'uomo e che pertanto gli dovrebbe essere data la stessa formazione e gli stessi diritti degli uomini». Il termine venne reso definitivamente popolare dalla stampa in occasione di un congresso femminista, che si tenne a Parigi nel 1892.
"Emancipazione" divenne una parola guida del XIX secolo, ma la "ragazza emancipata" diventerà presto un aggettivo peggiorativo atto ad intendere una mancanza di virtù che invece rappresenta la femminilità tradizionale. Sempre nello stesso secolo nascono due correnti di pensiero "femminista": il movimento egualitario e il movimento dualista. Il primo sostiene un uguaglianza civile e politica in nome dell'identità umana; il secondo invece sottolinea il ruolo delle donne e della necessità di un'educazione migliore.
Oggi la società è profondamente cambiata, eppure, la parità non è stata ancora raggiunta. Le lotte sono recenti e ancora in via di sviluppo, la strada da fare è ancora lunga. Nel nostro quotidiano possiamo agire e mettere in discussione i modelli a cui aderiamo inconsciamente, tutti e tutte possiamo fare la nostra parte.
Approfondimenti:
https://www.focus.it/cultura/storia/la-festa-della-donna-e-la-nascita-del-femminismo