Il Disturbo Psicotico Condiviso
Pensando ad un serial killer si crede che questi agisca come un lupo solitario, ma non sempre è così, spesso infatti agiscono in coppia, innescando il cosidetto "disturbo psicotico condiviso".
Scritto da Isabella Ferro
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Gli assassini seriali non agiscono esclusivamente in solitudine, non sono infatti rari i casi di serial killer che agiscono in coppia. Quest'ultime sono sempre composte da un soggetto dominante, che solitamente pianifica e mette in atto concretamente gli omicidi, e un soggetto sottomesso, che può avere un ruolo più o meno marginale nell'esecuzione del crimine.
Il fenomeno delle coppie di serial killer è strettamente connesso ad una particolare condizione: il Disturbo Psicotico Condiviso.
La psicosi condivisa, precedentemente indicata con il nome di folie à deux, è ora considerata come un sottoinsieme del disturbo delirante.
Di solito si verifica in una o più persone legate ad un soggetto affetto da un disturbo delirante da o schizofrenia.
Indentificare chi nel rapporto ha la psicosi primaria è fondamentale, dal momento che, la persona con il disturbo secondario non mantiene, in genere, le condizioni deliranti, se separata dal soggetto in cui è presente la malattia primaria.
Secondo le statistiche le coppie più diffuse sarebbero quelle composte da entrambi i membri di sesso maschile (60%), legati da relazioni diverse: di amicizia, di parentela ed infine coppie di amanti omosessuali.
Nelle coppie miste, le prime vittime sono identificate con i familiari della famiglia del soggetto debole; i membri della coppia possono essere legati da legami di parentela, matrimoniali o amorosi.
La maggioranza delle coppie femminili, infine, è costituita da donne legate da un rapporto di natura sentimentale.
Fonti e approfondimenti:
Elementi di psicologia criminale a cura di Roberto Turrisi