L'illusione di pace
La guerra fredda tra capitalisti e comunisti è finita da 30 anni, ma in un'area del mondo il tempo sembra essersi fermato a quel periodo, come in una campana. Si tratta della Corea, ancora divisa in Nord, sotto un regime comunista dove il PIL pro capite è di 500$; e Sud, fortemente influenzato dagli Stati Uniti, con un PIL di $30.000.
Scritto da Alessandro Averna
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Sistemi politico-economici diversi insomma, che fanno notare le loro differenze anche da immagini satellitari, dove il Sud appare luminoso, denso di luci, e il Nord scuro, con qualche luminosità giusto nella zona di Pyongyang, la capitale. Questa è la sede del leader comunista Kim Jong-Un, de facto dittatore del paese sin da quando l'Unione Sovietica appoggiò i suoi predecessori al termine della Seconda Guerra Mondiale.
A Sud invece la capitale è Seoul, sede del presidente Moon. Anche il Sud ha conosciuto un tragitto simile a quello dei fratelli del Nord, ma con colpi di stato di stampo militare, regimi di destra.
Sembrano due strade parallele quelle delle due Coree, che per l'ultima volta erano state unite sotto la dominazione giapponese della Seconda Guerra Mondiale, ma quando i giapponesi furono cacciati la penisola coreana fu occupata militarmente a nord dall'Unione Sovietica, a sud dagli americani. Ecco spiegato il perché delle divergenze politiche dei due stati: un processo molto simile a quello subito dalla Germania nel 45.
Eppure la voglia di avvicinarsi è sembrata essere presente negli scorsi anni, con le dovute accortezze legate alla facciata diplomatica internazionale, tant'è che il 27 Aprile 2018 i capi di stato dei due paesi si sono incontrati a cavallo del 38° parallelo, laddove era stata siglata la pace decenni prima. Per cementificare questa vicinanza la Corea si è presentata come un'unica nazione alle olimpiadi invernali di quell'anno, ma da quel momento non si è più fatto alcun passo avanti.