La morte di George Floyd

28.05.2020

Perché nel 2020 il colore della nostra pelle influisce ancora su come il mondo si relazioni con noi? Perché, nonostante tutte le battaglie passate e presenti per la parità dei diritti, un uomo può ancora morire, ucciso da chi lo dovrebbe proteggere, per il solo fatto di essere nero?

Scritto da Diego Racalbuto

3 min.



La sera del 25 maggio a Minneapolis, in seguito a una chiamata per contraffazione di documenti, dei poliziotti raggiungono un uomo, George Floyd, che si trovava all'interno della sua automobile, forse sotto effetto di alcol o droghe. Uno dei quattro poliziotti gli avrebbe ordinato di uscire dall'auto, e stabilire cosa sia successo in seguito appare complicato. Secondo la versione dei poliziotti George avrebbe opposto resistenza, ma non c'è certezza.

Il perché? George Floyd era un afroamericano, e la reazione dei poliziotti, a prescindere dal fatto che abbia o meno opposto resistenza, è stata esagerata.

Non è chiaro come o perché la situazione sia degenerata, ciò che è evidente e innegabile è che George Floyd sia stato ucciso in maniera orribile e disumana. Uno dei quattro poliziotti, dopo averlo ammanettato e messo a terra, gli mette un ginocchio sul collo, strozzandolo, e rimane in questa posizione per almeno sette minuti.


Questi sette minuti sono stati filmati in diretta su Facebook da un passante, e l'atrocità dell'atto è raccapricciante. Potete trovare il link al video negli approfondimenti, ma ve ne sconsiglio la visione se siete facilmente impressionabili. All'inizio del video vediamo il poliziotto già inginocchiato sul collo di George, e sentiamo il malcapitato lamentarsi, dolorante, a più riprese. «Non respiro».

George continua, per i primi tre minuti, a singhiozzare e chiedere pietà, e in suo supporto intervengono alcuni passanti, ma il poliziotto non accenna a togliersi, e anzi lo schernisce, gli dice di alzarsi e salire in macchina. Una donna che assisteva alla scena nota che l'uomo perde sangue dal naso, prova a farlo notare ai poliziotti, ma questi la ignorano. Ormai a corto di ossigeno, George perde i sensi davanti agli occhi attoniti degli spettatori. Quest'ultimi continuano a preoccuparsi delle condizioni dell'uomo, chiedono di controllargli il battito, di metterlo in piedi permettendogli di respirare, ma il poliziotto si sposta solo dopo l'arrivo dei soccorsi. Gli operatori tentano di rinvenirlo e lo trasportano in ambulanza al Centro Medico della Contea di Hennepin, ma è ormai troppo tardi. Infatti, giunto in ospedale, George viene dichiarato deceduto.[1]

In seguito all'avvenimento quattro poliziotti sono stati licenziati e l'FBI ha avviato un indagine. Il sindaco di Minneapolis, Jacob Frey, ha dichiarato che l'uccisione dell'uomo fosse ingiustificata e uno dei fattori fosse il colore della pelle, aggiungendo che nascere neri in America non dovrebbe essere una condanna a morte.[2]

D'altronde è evidente che gli Stati Uniti abbiano un problema con la violenza della polizia, basti effettuare un paragone tra le uccisioni negli USA e quelle in Inghilterra e Galles. In questi ultimi due paesi, che hanno una popolazione di circa 60 milioni di abitanti, vengono uccise in media circa tre persone l'anno, negli Stati Uniti invece, su una popolazione di più di 300 milioni di abitanti, le vittime annuali sono poco meno di mille.[3, 4] Un altro dato preoccupante mostra che i neri disarmati fermati dalla polizia hanno più di tre volte la probabilità di essere uccisi dalla polizia rispetto ai bianchi.[5]

In seguito al fatto a Minneapolis sono scoppiate delle proteste, perlopiù pacifiche, ma alcune sono degenerate in atti di vandalismo e lancio di lacrimogeni da parte delle forze dell'ordine. La sorella della vittima, Bridget Floyd, ha iniziato a lottare per avviare una procedura giudiziaria nei confronti dei poliziotti con l'accusa di omicidio.[6] Al suo fianco si sono schierati anche numerosi esponenti della NBA, il campionato di basket professionistico statunitense, primo tra tutti l'ex giocatore Stephen Jackson, amico d'infanzia di George, e, a seguirlo, LeBron James, Steve Kerr e Ray Allen che hanno commentato criticamente l'accaduto.[7]

Fonti:

[1] https://en.wikipedia.org/wiki/Death_of_George_Floyd

[2] https://www.nytimes.com/reuters/2020/05/26/us/26reuters-minneapolis-police.html

[3] https://www.statista.com/statistics/319246/police-fatal-shootings-england-wales/

[4] https://www.statista.com/statistics/585152/people-shot-to-death-by-us-police-by-race/

[5] https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4634878/

[6] https://www.theguardian.com/us-news/2020/may/27/george-floyd-sister-police-officers-should-be-charged-with-murder

[7] https://sport.sky.it/nba/2020/05/27/george-floyd-caso-stephen-jackson-lebron-james


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