La rivoluzione di Ottobre
Il 16 aprile 1917 giunge alla stazione di Pietrogrado una locomotiva sigillata e strettamente sorvegliata da una guarnigione tedesca. A bordo del treno uno dei personaggi più temuti dal regime zarista: Vladimir Lenin, di ritorno dall'esilio all'estero a cui era stato condannato a seguito dell'arresto del 1895.
Scritto da Silvia Giunta
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Non appena arrivato in città Lenin non perde tempo: rilascia immediatamente le Tesi di Aprile, testo in cui richiede che il potere venga immediatamente affidato ai Soviet, i consigli degli insorti, la fine della guerra e la sua trasformazione in rivoluzione mondiale, e, per concludere, la confisca e la nazionalizzazione dei latifondi (Lenin inoltre non aveva previsto alcun indennizzo per i proprietari terrieri). A fianco del rivoluzionario si schiera anche Lev Trotzkij, ex presidente del Soviet di Pietroburgo, mentre la controparte di destra trova una figura di riferimento in Aleksandr Kerenskij, che tuttavia non riuscirà ad impedire la dilagazione della rivoluzione nelle campagne.
Nell'autunno del 1917 Lenin e Trotzkij, appoggiati dai bolscevichi, che rappresentano ormai la maggioranza sia nel soviet di Pietrgrado che in quello di Mosca, decidono di mettere in atto un colpo di stato. Tra il 6 e il 7 novembre, i sostenitori della sinistra radicale occupano quindi gli uffici postali, le stazioni, le centrali elettriche e i depositi idrici dell'ex San Pietrburgo. Intanto la Guardia Rossa, il corpo armato di ispirazione bolscevica, spara diverse cannonate contro il Palazzo d'Inverno, sede del governo.
Nonostante la vigorosa opposizione che menscevichi e socialrivoluzionari manifestano contro il Colpo di Stato Bolscevico Lenin riesce comunque ad instaurare un governo rivoluzionario; Trotzkij viene nominato commissario agli Esteri, e Stalin, che aveva da tempo abbracciato la causa dei soviet, commissario "delle nazionalità". Verrà così imposta e consolidata la cosiddetta "dittatura del proletariato".
Fonti e approfondimenti:
Storia per diventare Cittadini (Volume III)