La storia di Charles Manson

29.03.2020

Charles Manson è considerato uno dei più famosi criminali della storia americana, eppure non commise mai un singolo omicidio. Formó un grande gruppo chiamato "la Famiglia" e convinse i suoi adepti a uccidere, persuadendoli con discorsi articolati e profezie.

Scritto da Alessia Uva

2 min.


Uno dei più famigerati criminali della storia statunitense è sicuramente Charles Manson, nato a Cincinnati il 12 novembre 1934.

L'elemento che più caratterizza questo individuo, e che permette di capire a pieno la sua personalità, consiste nel fatto che lui non uccise mai nessuno in prima persona, ma con i suoi discorsi rivoluzionari e persuasivi riuscì a convincere i suoi "adepti" a massacrare 9 persone.

Questo suo gruppo, chiamato "Famiglia Manson" e creato nel pieno della fase "hippy" degli anni '60, era formato principalmente da giovani dal passato difficile e con gravi difficoltà di inserimento sociale, che all' epoca contava quasi 50 membri.

Tutti soggiogati dal fascino e dal carisma del loro "capo". Essi si dedicavano a furti, scassi e all'ingente consumo di LSD, mentre Manson profetizzava la cultura satanica e l'olocausto razziale che avrebbe portato a una supremazia totale della "razza" bianca. È proprio in questo periodo che si consumano i primi omicidi.

Il 9 agosto 1969 quattro ragazzi della Famiglia fanno irruzione nell'abitazione del famoso regista Roman Polanski, scampato all'omicidio perché via per lavoro, massacrando il guardiano della villa, cinque amici, il cugino dell'uomo e la sua compagna Sharon Tate, una famosa attrice incinta di 8 mesi. Il giorno dopo, la stessa sorte toccó ai coniugi la Bianca e in seguito all'insegnante di musica Gary Hinman, che in precedenza aveva ospitato Manson e i suoi adepti.

I colpevoli, insieme al loro capo, vennero presto incriminati grazie alle scritte fatte col sangue delle vittime presenti nei luoghi del delitto: "Morte ai maiali" e "Helter Skelter", famosa canzone dei Beatles per i quali Manson nutriva un'ossessione, e alla testimonianza di Linda Kasabian, un'adepta della Famiglia che aveva fatto da palo all'omicidio di Sharon Tate. Nel 1970 inizió il processo, durato 9 mesi, e si concluse grazie alla confessione dello stesso Manson, che riveló lo scopo finale degli omicidi, ovvero quello di eliminare le celebrità di maggiore rilievo all'epoca.

Esattamente 49 anni fa, il 29 marzo 1971, il capo e i suoi compagni vennero condannati a morte, pena che si tramutó in carcere a vita l'anno successivo, con l'abolizione della pena capitale in Florida.

Manson viene rilasciato in libertà vigilata nel 2014 e visse fuori dal carcere fino al 2017, quando morì all'età di 83 anni.

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