L'assassinio di Abraham Lincoln

15.04.2020

Il 15 Aprile 1865 si spense Abraham Lincoln dopo ore di agonia protrattesi dal giorno precedente, quando un colpo di pistola lo colpì a morte alla nuca. Fu il primo presidente americano ad essere assassinato. Ripercorriamo l'accaduto.

Scritto da Alessandro Averna 

2,5 min.



È il 14 Aprile del 1865, Venerdì Santo, da 5 giorni è finita la guerra civile, il Nord ha vinto, ma evidentemente ancora vi sono dei focolai confederati scontenti del risultato. Al Ford's Theatre di Washington è rappresentato lo spettacolo "Our American Cousin" e il Presidente decide di assistervi in compagnia della consorte e invitando il Generale Grant, con la moglie, anche per festeggiare con un po' di svago l'esito della guerra, ma i coniugi Grant declinano l'offerta. I controlli sono serrati, non vi sono sospetti, ma ecco che un attore di grido per l'epoca, John Booth, si aggira silenzioso per i corridoi del teatro: gli occhi sono tutti puntati su di lui, ma non come potenziale minaccia, bensì come VIP. Si muove verso il palco presidenziale, è pronto, aspetta che arrivi la scena più divertente, affinché le risate del pubblico censurino il colpo di pistola. Arriva la scena aspettata, apre di botto la porta del palco e spara alla nuca del Presidente mentre questi ride. Lincoln perde conoscenza, Booth si lancia dal palco prendendosi una storta alla caviglia e urlando "Sic semper Tirannys". Alle luci del 15 Aprile Abhram Lincoln spirerà e la carica di Presidente passerà ad Andrew Johnson, che nella notte era scampato, come il Segretario Generale Seward (vd. Articolo sull'Alaska) a un attentato della stessa matrice di quello ai danni di Lincoln.

Lincoln era un grande estimatore di Booth, tant'è che, come ci dice Frank Mordaunt, il Presidente invitò più volte l'attore alla Casa Bianca, ma questi rifiutò sempre con scuse discutibili, prove del fatto che l'idea di commettere l'assassinio balenava già da tempo, tanto che nel suo diario Booth scriverà che si pentiva di non aver commesso l'omicidio il 4 Marzo 1865, data in cui vi fu l'inaugurazione del secondo mandato di Lincoln. Sicuramente la volontà di Booth sarà sfociata in azione quando la guerra finì, in quanti scrive sempre nel suo diario riferendosi all'armistizio: "Ciò significa cittadinanza ai neri. Ora, per Dio, glielo dimostrerò io. Questo è l'ultimo discorso che farà!"


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