L'importante è avere Speranza

01.04.2020

La settimana scorsa ne abbiamo sentite di tutti i colori in Parlamento. I politici stanno subendo l'effetto della quarantena iniziando a delirare, ma l'importante è continuare ad avere Speranza. Articolo satirico sui discorsi del 25 e 26 Marzo alla Camera e al Senato.

Scritto da Alessandro Averna

3 min.


In questi giorni di emergenza sembra che alcuni partiti politici non mirino a ridurre i danni rivolti al paese, ma quelli verso le proprie percentuali nei sondaggi. E così quando non si può apparire per proporre, schiacciati dal peso mediatico delle azioni governative, si compare solo per apparire, e nel grottesco della propria diretta sui social o del canale tv di terz'ordine si lanciano sentenze come "Il Parlamento è chiuso, apriamolo!", "Il Virus è un'invenzione cinese, colpa loro!", "L'Europa vuole nutrirsi dei nostri scarti!", insomma, argomenti cari alla pancia dell'elettore medio, che nella propria campana di quarantena riceve queste grida come amplificate. E così il governo è stato costretto ad aprire un'informativa parlamentare. Per fortuna! O non avremmo avuto diverse ore di intrattenimento tra mercoledì 25 e giovedì 26, ma andiamo con ordine. Il 25 alla camera il presidente Conte ha eseguito la propria autodifesa contro le accuse provenienti dalle opposizioni, ricordando la tempestività del proprio intervento in relazione alla poca prevedibilità dell'accaduto, dopodiché la parola è passata ai deputati. Ecco quindi che ha preso la parola l'Onorevole Giorgia Meloni, esibendosi in un arcobaleno di slogan, frasi fatte e motti indossabili tutto l'anno. In primis è stata una delle più grandi fautrici della "riapertura" del Parlamento, lei che va a un terzo delle assemblee (approssimando per eccesso), poi ha accusato il governo di aver utilizzato le parole "Cura-Italia" come titolo del decreto solo per farsi propaganda tra gli italiani, lei, leader del partito che porta il nome delle tre parole più cantate dai balconi italiani in questi giorni, quindi ha ricordato a tutti noi italiani di essere in guerra e di star combattendo pur senza indossare una divisa, o ha giocato troppo a Call of Duty in questi giorni, o forse ritorna il mantra guerrafondaio delle destre... Come clausola della propria orazione la Onorevole Meloni non ha dimenticato di ricordarci che l'Europa ci vuole a fettine e che "rovista tra le nostre macerie e si frega la nostra argenteria", causando in molti le rimembranze del 1935, quando il regime fascista "chiedeva" al popolo "l'oro per la patria".

Ma passiamo al giorno successivo, quando la scena si è spostata al Senato. Qui il leader della Lega, Matteo Salvini, ha esordito accusando la Cina di aver contagiato il mondo, avendo perso settimane nel dichiarare il contagio, poi ha commentato ironicamente anche le dirette del premier Conte, proprio lui, che ormai è a tutti gli effetti un influencer, sostenendo che siano stati commessi diversi errori. Quindi ecco la perla di giornata: il leader del meno tasse e più servizi (bell'ossimoro), ha precisato ancora una volta come secondo lui i soldi crescano sugli alberi, infatti sostiene che in un'economia come la nostra, appesantita tra le altre cose da quota 100 e reddito di cittadinanza, ci sia la possibilità, anzi il dovere, di garantire 2000 euro di assistenza per nucleo familiare, come a detta sua sarebbe pronto a fare il collega Trump negli USA, e se ciò non avverrà, sempre a detta sua, il popolo uscirà di casa e non per ringraziare il governo, a buon intenditore poche parole...

E quindi ecco che tocca all'ineluttabile Matteo Renzi, che dopo un saluto da millennial, ma del primo millennio, al senatore Casini, ha esordito la sua oratio, orationis facendo qualche casi*o con le memorie liceali, sostenendo infatti che Enea abbia fondato Roma portandosi il padre Anchise sulle spalle, peccato che Anchise sia morto durante il viaggio e e che Enea non sia stato il fondatore di Roma, quello è Romolo. Si apprezza comunque la metafora toccante. Poi ha citato anche il Manzoni, ma per non essere preso come il secchione della classe ha fatto finta di non ricordarsi il capitolo da cui ha preso la citazione. Dopo il rientro post pausa Renzi non ce la faceva proprio più ad ascoltare i colleghi, e come il classico alunno poco attento e distratto è stato richiamato da una senatrice di Forza Italia, la quale ha tuonato "Senatore Renzi, si sente solo la sua voce!", facendo diventare tutto rosso, solo di faccia, non di ideologia, il leader di Italia Viva, il quale in preda a delle risatine sbeffeggiatorie è stato richiamato anche dalla dirigente scolastica, Casellati.

E quindi, dopo che tutti gli assi erano già stati calati, hanno parlato anche gli altri, dandoci l'opportunità di sentire parole molto forti e toccanti, quali "Democrazia" ed "Egalitarietà" per poi accorgergi che erano state proferite da un senatore di Fratelli d'Italia, rientrato subito nel mood anni 20 grazie all'impennata delle ripetizioni della parola "Patria".

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