L'invenzione del fonografo

31.03.2020

Oggi siamo abituati a registrare e riprodurre suoni con la naturalezza di chi ha sempre avuto a disposizione queste possibilità, ma da dove è partita l'idea che ha portato a questa innovazione importantissima? 

Scritto da Silvia Giunta 

1 min. 


Accadde oggi: 31 marzo 1878

Thomas Edison, poco più di un mese dopo il conseguimento del brevetto, presenta al pubblico la sua ultima innovazione: il fonografo.
Lo scienziato statunitense trae ispirazione dal perfezionamento di uno strumento già esistente, il telegrafo. Egli aveva infatti messo a punto un apparecchio in grado di incidere i punti e le linee caratteristici del codice morse su un disco ruotante, per mezzo di una piccola punta.
Questa novità avrebbe permesso di velocizzare notevolmente il processo di trascrizione dei messaggi, in quanto non richiedeva la presenza di un operatore. Edison, tuttavia, si accorge ben presto che, aumentando la velocità di rotazione del disco, veniva prodotto un suono simile alla voce umana. Giunge quindi all'intuizione che lo strumento sarebbe potuto essere utilizzato per registrare e riprodurre dei suoni.

Nonostante l'iniziale scetticismo del mondo scientifico, l'invenzione viene comunque immessa sul mercato. In un primo momento viene impiegata soprattutto per ascoltare la musica nelle fiere e nei lunapark, a dispetto dell'originario proposito di Edison, che era quello di adoperarla negli uffici.

Il tempo, tuttavia, aiuterà a comprendere che il fonografo rappresentava un'innovazione dalla portata rivoluzionaria, in quanto porterà all'invenzione del grafofono e del successivo grammofono, strumento privilegiato per la riproduzione musicale per buona parte del '900. 

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