L'ultimo giorno della Repubblica di Venezia

12.05.2020

L'ultimo giorno della Repubblica di VeneziaLa storia della Repubblica Veneziana attraversa i secoli e le epoche, per arrivare ad un epilogo tanto brusco, quanto ingiusto, provocato dalle offensive napoleoniche nel Nord della penisola italiana. 

Scritto da Silvia Giunta

2 min.


La città di Venezia è testimonianza delle vicende di una potenza che ha imposto la propria egemonia sul mare e sul commercio, per gran parte del Basso Medioevo e del Rinascimento. Padroni indiscussi delle rotte oceaniche, infatti, i veneziani hanno intessuto rapporti con l'Oriente prima di molte altre nazioni europee, più ricche e più potenti della Repubblica.

La fortuna della Serenissima giunge al tramonto a seguito della scoperta di nuovi percorsi marittimi, ad opera dei marinai portoghesi e spagnoli. I suoi abitanti optano dunque per il ripiegamento sui propri possedimenti sulla terraferma, e buona parte dei mercanti che avevano portato ricchezza e civiltà alla città si trasformano in latifondisti. Il declino della Repubblica, però, è lento, e, almeno all'inizio indolore.

La crisi che Venezia non sarà in grado di fronteggiare, sarà piuttosto quella provocata dalle incursioni e dai frequenti attacchi dei francesi, capeggiati da Napoleone Bonaparte. La Serenissima, tra l'altro, si era attirata le ire del generale, a causa dell'ambiguità che essa aveva assunto nelle modalità di gestire i rapporti con le truppe austriache, avversarie della Francia rivoluzionaria che, nel 1797, Napoleone ancora rappresentava.

Il 12 maggio del 1797, quindi, i francesi minacciano Venezia stessa. Napoleone fornisce al Doge Ludovico Manin un ultimatum: la salvezza della laguna e dei suoi abitanti, a costo dell'abdicazione del Doge stesso e del Maggior Consiglio, la legittimazione all'occupazione della città da truppe straniere e la consegna di tutti gli oppositori dei francesi.

Viene quindi convocato il Maggior Consiglio, mentre la folla comincia a riempire le principali piazze della città. Manin sembra sconsolato e ormai sottomesso alle richieste della Francia, al punto da suggerire la sospensione delle riunioni degli organi di governo, e l'elezione di due delegati che trattassero con Napoleone, senza essere soggetti ad alcuna restrizione.

Si passa dunque alla fase della votazione sulle richieste napoleoniche, ed il risultato è lampante. Il 95% dei presenti vota a favore delle istanze presentate dai francesi, ma il popolo si oppone e ha luogo una delle sommosse più violente a cui la Repubblica abbia mai assistito. La furia dei manifestanti si scaglia contro i giacobini e i sostenitori dei francesi. Diverse abitazioni vengono devastate, alcuni uomini vengono addirittura assaliti dalla folla.

La rabbia si esaurisce solo con il calar della sera, in quello che sarebbe stato l'ultimo giorno della Repubblica di Venezia, quello dell'abdicazione del Doge e del Maggior Consiglio, delle devastazioni della folla, e della perdita dell'indipendenza di una potenza secolare.

Gli avvenimenti che si sono verificati il 12 maggio del 1797 vengono ratificati pochi mesi più tardi, il 17 ottobre dello stesso anno. Questa data indimenticabile segna l'annessione ufficiale del territorio dell'ex Repubblica ai territori dell'Austria.

Fonti: https://www.loppure.it/venezia-lultimo-giorno-della-repubblica/

https://it.wikipedia.org/wiki/Maggior_Consiglio

Approfondimenti: https://it.wikipedia.org/wiki/Ludovico_Manin

https://www.treccani.it/enciclopedia/trattato-di-campoformio/


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