Si accendono le luci a Versailles

07.05.2020

"Ubi imperator, ibi Roma", dicevano i latini, e cioè "laddove è l'imperatore, lì vi è Roma (la capitale)", a indicare che il ruolo di capitale di uno stato è dato unicamente dall'ubicazione del governo. Diversi possono essere i motivi per lo spostamento di una capitale: politici, economici, culturali, ma nel caso che analizzeremo oggi sono "personali".

Scritto da Alessandro Averna 

3 min.


Luigi XIV è passato alla storia come il Re Sole, colui che ha fatto orbitare attorno a sé l'intera Francia e l'Europa. Ebbene anche nella scelta della sua residenza ha utilizzato la stessa dottrina: divenuto Re molto giovane, da piccolo probabilmente sentiva il cardinale Mazzarino e la regina madre, suoi reggenti, preoccuparsi per la cosiddetta Rivolta della Fronda, un violento scontro ribelle attuato nelle strade di Parigi (per cui vi rimandiamo a un nostro precedente articolo), che rese la capitale francese molto pericolosa per la stessa incolumità del Re. La prima questione dello spostamento della residenza presso Versailles è quindi dovuta alla maggiore tranquillità del luogo.

Inoltre il piccolo Luigi XIV probabilmente sentiva spesso nominare dal padre "Il bosco di Versailles", in quanto quest'ultimo andava a caccia proprio lì: motivazione familiare.

I lavori iniziarono nel 1631 per mano di Luigi XIII, il quale vi fece edificare proprio una struttura simile a un capanno da caccia. Poi, il figlio, quando divenne adulto e si liberò della reggenza, decise di ampliare la costruzione iniziando dalla propria camera, di modo che egli potesse stabilirsi nella residenza e viverla mentre essa era ancora in costruzione. La camera da letto del Re si trova esattamente al centro della struttura, ad indicare l'ossessione del monarca verso la propria posizione da astro principale. Inoltre la camera regale era l'unica dotata di servizi igienici basilari, quali la toilette e il bidet (esatto, nella stanza del francese più francese vi è un bidet).

Negli anni subito successivi furono costruite le sale comuni, le camere dedicate ai ministri e poi gli alloggi dei nobili: infatti la funzione celata di Versailles era proprio quella di riunire sotto il controllo del Re tutti i nobili francesi, dando loro privilegi come pensioni, prestigio e mondanità.

La mondanità era proprio il punto cardine della reggia, tanto che essa viene "inaugurata" il 7 Maggio 1664 col tema "I piaceri dell'Isola incantata". Ebbene, quest'isola è quella situata sul fiume Po a Ferrara: l'Isola del Belvedere, dove fu rappresentata per la prima volta l'Aminta di Tasso, la cui letteratura era alla base del "dress code" di quell'evento.

Il complesso residenziale era (ed è) maestoso, vi erano tante stanze quanti i giorni di un anno, e la più magnificente di tutte è senza dubbio la "sala degli specchi", una lunga galleria in stile rococò con tremila candele ad illuminarla di notte, mentre di giorno i raggi solari, entranti dalle grandi vetrate si scontravano con gli immensi specchi posti sulla parete opposta, i quali riflettevano la luce per tutta la sala fino ad essere amplificati dai cristalli posti sui lampadari.

Nonostante tutto lo sfarzo i nobili dovevano camminare per l'edificio vestiti in maniera molto pesante, più che per uscire nel cortile, in quanto gli ampii corridoi erano gelidi e attraversati da correnti lancinanti.

Fonti: digilander.it, parigi.it, Wikipedia, viaggiamo.it

Approfondimenti:

https://it.m.wikipedia.org/wiki/Fronda_parlamentare

https://it.m.wikipedia.org/wiki/Giulio_Mazzarino 

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