Tacere bisognava e andare avanti

24.05.2020

Il 24 maggio del 1915 l'Italia entra ufficialmente nella Prima Guerra Mondiale, con il passaggio emblematico del Piave. Il nostro paese si avvierà quindi a tre anni di conflitti, che provocheranno la morte di centinaia di migliaia di persone.

Scritto da Silvia Giunta

1.5 min.


La "Grande Guerra" sarà il primo scontro armato che impegnerà tutte le potenze europee dalla pace che era stata decretata nel 1815 dal Congresso di Vienna. Le ostilità cominceranno nel 1914, e, in un primo momento, l'Italia assumerà una posizione estremamente ambigua.

L'opinione pubblica del giovanissimo Regno d'Italia si schierava per lo più al fianco dei pacifisti e appoggiava la neutralità. Questa linea d'azione riscuoteva anche una discreta maggioranza parlamentare, ma nonostante questo gli interventisti avranno la meglio e cominceranno, nell'aprile del 1915, le trattative con le potenze già in guerra.

Le condizioni migliori verranno offerte dalla Triplice Alleanza: l'Italia infatti, in caso di vittoria, avrebbe ottenuto il Trentino Alto Adige, il Friuli Venezia Giulia, la Dalmazia e una parte dell'Impero austriaco

L'appoggio che l'Italia avrebbe fornito a Francia, Russia ed Inghilterra viene ratificato da un accordo segreto: il Patto di Londra dell'aprile del 1915. Il 23 maggio dello stesso anno, quindi, gli italiani dichiarano guerra all'Impero Austro-Ungarico. Si apre quindi un lungo fronte sulle Alpi Orientali, che vedrà l'esercito Regio impegnato anzitutto nei combattimenti con gli austriaci.

La Prima Guerra Mondiale segna anche un cambiamento radicale negli equilibri economici e sociali del paese: le donne fanno finalmente il loro ingresso nel mondo del lavoro, sostituendo gli uomini che combattevano al fronte, ma le industrie vengono militarizzate, i diritti sindacali soppressi a favore della produzione bellica e la popolazione verrà indistintamente sottoposta a razionamenti. Il periodo della guerra non sarà facile nè sul fronte interno, nè su quello bellico e avrà pesantissime ripercussioni psicologiche su coloro che vivranno questi anni di fuoco.

Le ostilità cesseranno solo nel novembre del 1918 con la firma dell'Armistizio di Villa Giusti. Il bilancio per l'Italia? Un milione di feriti e 650.000 morti, oltre che una coscienza nazionale ed individuale lacerata e ormai priva di fiducia nei confronti delle istituzioni.

Fonti:

https://it.m.wikipedia.org/wiki/Italia_nella_prima_guerra_mondiale

storia per diventare cittadini (volume 3)

Approfondimenti: 

https://youtu.be/KTea4ySBLec

https://it.m.wikipedia.org/wiki/Prima_guerra_mondiale


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