Tutte le forme di Cannibalismo
Con il termine "cannibalismo" si fa riferimento alla pratica di mangiare carne di esseri appartenenti alla propria specie; nel caso degli esseri umani, quindi, alla pratica di mangiare carne umana.
Scritto da Isabella Ferro
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Il termine "cannibale", che deriva dallo spagnolo canibal, fu utilizzato per la prima volta da Cristoforo Colombo per indicare una popolazione delle Piccole Antille dedita ad atti di cannibalismo.
Il cannibalismo può assumere cinque differenti forme:
• Per vendetta (più frequentemente riscontrato nei paesi dilaniati dagli scontri etnici e religiosi): pratica in cui il soggetto sottomesso viene mangiato in alcune delle sue parti;
• Per scopi culinari;
• Per sopravvivenza: gli uomini delle caverne, vissuti nel paleolitico, quando la caccia non dava buoni risultati uccidevano i propri vicini per ripristinare le scorte e garantire la sopravvivenza delle proprie famiglie;
• Criminale: può essere una pratica di natura sessuale (considerabile come disturbo della sessualità), di natura aggressiva o ritualistica-epicurea-nutrizionale (in cui chi si ciba di carne umana lo fa per il gusto).
Le tendenze cannibalistiche possono manifestarsi anche nell'atto di mordere la vittima.
• Spirituale ritualistica: in cui l'atto di mangiare carne umana ha un significato simbolico;
Il cannibalismo ritualistico prevede due forme, l'esocannibalismo (nel caso in cui una tribù si cibi della carne del nemico per inviare un messaggio intimidatorio ad un altro gruppo) e l'endocannibalismo (nel caso in cui venga mangiato un membro della propria tribù).
Secondo un'interpretazione psicoanalitica, gli atti di cannibalismo possono essere considerati come una regressione allo stato orale dello sviluppo psicosessuale del bambino; il cannibalismo sarebbe, quindi, dovuto ad un trauma riconducibile proprio a questa fase dello sviluppo, in particolare dello svezzamento, vissuto dal bambino con angoscia. Dallo svezzamento scaturisce in lui il desiderio di divorare la madre.
In età adulta, un evento collegato a quello traumatico potrebbe stimolare il riaffiorare del trauma infantile.
Secondo un'interpretazione biologica, invece, è possibile ricondurre il cannibalismo ad un'anomalia genetica o ad un'alterazione chimica del cervello.
Fonti:
Elementi di psicologia criminale a cura di Roberto Turrisi
Introduzione alla criminologia di Katia Gervasi