Un amore da perderci la testa

19.05.2020

Fin dove si può spingere la brama di un erede per un monarca? La storia di Anna Bolena, seconda moglie di Enrico VIII, portata in auge e passata per le mani di un boia a causa della sola lussuria del consorte.

Scritto da Alessandro Averna

2 min.








Anna Bolena entra per la prima volta in contatto con Enrico VIII verso i vent'anni, quando lei, figlia di famiglia borghese ingentilita, viene avviata alla carriera di corte. I primi incarichi riguarderanno vere e proprie missioni diplomatiche in Francia, infatti Anna è una donna molto intelligente e decisamente molto carismatica, tanto da essersi aperta la strada di una carriera politica nel XVI secolo in un mondo molto più caratterizzato da un sistema patriarcale rispetto a quello attuale.


Al ritorno in patria, oltre che l'acume, Enrico nota i suoi occhi profondi, dei quali si invaghisce. Ma Enrico è già sposato, con una nobile degna del suo rango: Caterina di Aragona. L'amore con quest'ultima si è ormai dissolto e ne conviene l'assenza di rapporti, ergo mancanza di eredi legittimi. Anna diventa la preferita del Re, tanto che questi le propone di diventare la sua "amante ufficiale", ma Anna Bolena, che per la sua caratura non era minimamente paragonabile alle altre cortigiane, rifiuta l'offerta.


O la corona o niente da fare, d'altronde lei ha già un promesso sposo, un tale Lord di alta levatura. Così Enrico, sentitosi rifiutato, applica tutti gli strumenti in suo possesso per sedurre l'amata: doni, ricchezze, incarichi illustri, lettere sdolcinate. Nulla di tutto ciò guadagna l'interesse di Anna, lei è una donna ambiziosa, che disdegna le futilità.

Quindi Enrico, spesa la parte luccicante del suo ruolo, ne adotta la parte tirannica: Anna viene isolata da tutto, a corte non riceve più le attenzioni di nessuno.

Così la giovane donna cade tra le braccia del Re, del quale sembra essersi sinceramente innamorata, al punto tale che sorge una gravidanza inaspettata. Devono sposarsi o il nascituro sarà un bastardo e Anna un'adultera, ma Enrico è ancora sposato! Chiede quindi al Papa l'annullamento del matrimonio con Caterina per "matrimonio non consumato", ma il Pontefice è il nipote della Regina: il matrimonio resta benedetto da Dio e il Vescovo di Roma invita la coppia a riunirsi.


Enrico decide che il Papa è ormai solo una forza opprimente per il suo regno e le sue libertà personali: d'ora in avanti sarà egli stesso il capo della Chiesa inglese, cosicché egli stesso possa concedersi il divorzio. Anna è la nuova Regina, ma lo sperato nascituro è una nascitura: niente erede. I due però si amano e provano ancora ad avere dei figli per diversi anni, ma tutte le nuove gravidanze di Anna risultano in aborti spontanei.


Pian piano Enrico ricomincia ad avere relazioni con altre donne, tra cui la terza moglie, Jane, e arriva ad accusare Anna di fare lo stesso: lei è una strega, ammalia gli altri uomini con la magia e avrebbe addirittura sedotto suo fratello!


Enrico la fa arrestare, con lei anche il fratello, che sarà giustiziato qualche attimo prima della sorella. La testa di Anna cade il 19 Maggio 1536 e, oltre al collo della Bolena, rimane vuoto il trono della Regina, presto occupato da un'altra donna.

Fonti

https://www.fattiperlastoria.it/anna-bolena-tudor-morte/

https://biografieonline.it/biografia-anna-bolena

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